Thomas Loris Trentin – CICLISMO PARALIMPICO

“Sempre a TUTTAAA!”

Thomas Loris Trentin,

si definsice un “ragazzo di quarant’anni”, è sposato con Sonia e ha un figlio di dieci anni, Mathias.

Si è avvicinato al ciclismo un paio di anni dopo alla diagnosi di sclerosi multipla ricevuta vent’anni fa. All’epoca era un modo per non pensare alla malattia, in seguito vedendo che le cose andavano bene ha cominciato a prenderci mano e ad affrontare le prime salite.

“Scalare” una montagna lo fa sentire più forte della sua malattia, arrivare in cima e pensare “anche stavolta sono stato più forte di lei” lo rende felice.

La svolta è arrivata nel 2017, quando ha partecipato alla sua prima gara alle Tre Cime di Lavaredo. È stata una gioia immensa arrivare in cima senza un adeguato allenamento, in otto ore ha percorso 108 km e 3280 d+.

Dopo un paio d’anni conosce Alessandro Cresti, nell’ “arruolamento” in Obiettivo 3 , conosce Alex Zanardi, partecipa alle sue prime gare paralimpiche, incontra nuovi amici, gli sklelorobikers, affronta le prime “imprese” nelle lunghe distanze …e ora, ci dice, è storia tutta da scrivere.

Partecipa a LA PELLE AZZURRA consapevole dell’importanza della motivazione mentale nello sport, che ha provato sulla propria pelle nel 2019.

È grazie alla testa che è riesce a portare a casa il sogno di terminare la Sportful Dolomite Race 210 km 5200 d+ in 12 ore. A causa di un incidente e della conseguente frattura composta del gomito destro, ad aprile ha dovuto fermare la preparazione e riprendere solo a metà maggio.

Per gare di questo tipo, per lui è fondamentale la forza mentale… le crisi ci sono sempre, ci dice, è inevitabile in così tante ore.

Quest’anno ha alzato l’asticella, anche se è da due anni nella sua mente: concludere un percorso da Ultracycling Medio, ovvero 380 km con 10000 d+, in un tempo massimo di 38 ore. E per fortuna, ci dice, ho trovato voi!