Fabrizio Pagani – Apnea

Il primo limite è nella nostra mente!

Fabrizio Pagani,

classe 1968 da Terni, si definisce un appassionato di sport con una particolare attrazione per le sfide individuali in cui si mette in gioco la capacità fisica e mentale.
Vive a Terni sin da bambino, ma ha avuto l’occasione di abitare per pochi anni in Sardegna e in Umbria, per motivi lavorativi dei genitori.
Nel 1987 dopo il diploma si iscrive all’Università di Perugia, ma abbandona subito gli studi per entrare nel mondo del lavoro. Nel ’96 frequenta la scuola professionale per OTS (palombaro) di Trieste e Genova, e successivamente è impiegato in varie tipologie di lavori subacquei tra cui principalmente quelli nel settore Oil & Gas.

Nel 2001 subisce un grave incidente stradale che lo costringe a vivere una nuova vita, con lati positivi per alcuni aspetti e certamente negativi per altri ma “come si suol dire: ognuno porta la propria croce, e la differenza sta nel modo in cui questa si trasporta”.

La sua precedente professione di “palombaro” gli ha consentito di acquisire una formazione tecnica e fisica nell’ambiente acquatico, e oggi casualmente si ritrova a “vivere” l’apnea subacquea come stile di vita e come agonista in forza alla federazione italiana attività subacquee e nuoto pinnato FIPSAS, in qualità di testimonial della categoria disabili.

Grazie al suo impegno nella sperimentazione di questa disciplina, sia nell’indoor che nell’outdoor, e ai risultati raggiunti nell’agonismo ai massimi livelli, si è avviato un progetto di formazione e sviluppo della categoria, che attualmente rappresenta come atleta di livello internazionale. Livello confermato dai record mondiali che detiene e che continua a migliorare stagliandosi come un riferimento in questa disciplina.
Tra le sue passioni da sportivo vi è stata da sempre quella per i motori, in particolare per il motociclismo che ha praticato per anni soprattutto nell’ Enduro amatoriale, tant’è che non appena riabilitato dopo una lunga degenza ospedaliera, a seguito dell’incidente che lo ha reso disabile, si è cimentato nelle competizioni in quad per circa dieci anni su piste in terra e nei rally.

 

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