Diario di un Atleta – L’ultima pagina
Questa è l’ultima pagina.
L’ultima pagina di un diario di un anno orribile.
L’ultima pagina di una sequenza di fogli che avrei voglia di strappare e bruciare, ma non sarebbe giusto.
Pagine di giornate passate a vedere un mondo che affronta i suoi problemi ma soprattutto le sue paure.
Pagine piene di preoccupazione e di solitudine.
Pagine di incertezza.
Pagine, soltanto pagine di giorni passati uno dopo l’altro.
Tutti giorni vissuti.
Ecco perché non voglio né bruciarle né strapparle.
Sono pagine mie.
La mia storia, come quella di ognuno.
Questo anno ci ha cambiati, è vero.
Io non sono più quello di prima.
Io sono migliore.
Queste sono le ultime pagine, di questo anno sicuramente.
Le ultime pagine di un diario che mi ha accompagnato in questo anno.
E se io non sono più quello di prima, non mi ha cambiato quello che è successo, ma quello che ho fatto io.
Me lo hanno ripetuto fino alla nausea, ma io non volevo vedere.
Ogni volta che lo risentivo imparavo qualcosa di nuovo e diventavo migliore di prima.
Vedevo solo ciò mancava e non ciò stavo diventando:
Migliore.
Io non sono più quello di prima, perché sono migliore di quello che ero.
Ho alzato la testa.
Ho smesso di guardarmi intorno, e ho diretto lo sguardo dentro e finalmente ho guardato oltre.
Ho chiuso il cerchio.
Il cerchio che mancava.
Il cerchio che mancava a me e che vedo manca a molti.
Ogni cosa che inizia poi finisce, e ciò che fa la differenza è come ti fai trovare.
Sono un atleta migliore, sono una persona migliore.
Migliore di ciò che ero.
Ho chiuso il cerchio ed ora sono più forte.
Un cerchio può contenerci tutti?
Si.
Un cerchio ha il potere di farci sentire uguali ed al contempo unici ed irripetibili.
Uniti come mai prima.
Un cerchio finisce dove inizia, da ognuno dei punti, da ognuno di noi.
Guardo in faccia al futuro più forte, più determinato e migliore come mai prima.
So che sei li.
So che ascolti.
So che come parassita hai bisogno di noi per vivere.
So che sei un virus.
Ti nomino perché non ho paura, perché sei il passato.
Ricorda che questa è la mia vita, la nostra vita e combatterò e combatteremo tutti, per lei, sempre.
Non ho paura perché ho imparato a guardare oltre.
p.s.
“grazie coach. Grazie di avermi fatto vedere”
“ …”
“Si lo so, ho imparato è solo merito mio, tu mi hai solo accompagnato”
“Grazie a te di avermelo permesso”