Giorno 4 – 16 marzo 2020 – il colore del talento

Rosso. Verde. Giallo. Turchino.
Arancione. Fucsia. Azzurro.
Quale colore ha il talento? E se mai l’avesse come si fa a vedere?
Me lo sono sempre chiesto. Guardo le persone da lontano e cerco di carpirlo, scovarlo, coglierlo.
Forse cerchiamo solo quello che a noi è già noto. Quello che per noi è giudicato talento.
E’ proprio li che la vista si annebbia, e perde il controllo della nitidezza di quello che ha davanti.
Perché lo ha proprio li davanti, ad un passo o forse anche due.
Ci avviciniamo troppo per scrutare e carpire, ma basta stare ad un metro di distanza, che ci permette di vedere l’insieme.
Sapeste quante giornate intere ho passato a vedere altri atleti che sudano, faticano, soffrono e sperano.
Li osservavo e sospiravo.
Tutto tempo sprecato pensavo. Lo avevo fatto anche io per anni.
Mi chiedevo cosa li spingeva a correre appresso ad una maglia.
Mi chiedevo ma ora non più. Ora ho capito ed è per questo che sono qui.
Ora so che loro non sanno che è il loro stesso sudore, quello di ogni giorno, che fa attaccare quella maglia che bramano addosso alla loro pelle.
Il loro sudore, la loro fatica ed il loro talento.
Non sanno che è proprio quel sudore che trasferirà il colore che hanno addosso alla loro pelle che darà il colore giusto a quella maglia.
Non sanno, ancora, che ognuno di loro in quel preciso momento ha già l’azzurro addosso.
La maglia non spetta a loro prenderla, ma il talento non glielo toglierà nessuno.
Ecco ora so qual è il colore del talento. Quel colore che sulla pelle non si vede mai. Perchè nessuno lo ha mai avuto visibile.
Ora so che è l’azzurro e solo quando lo capisci che ti accorgi che tu come tutti hai:

la pelle azzurra.